Storia
BREVE STORIA DEL SANTUARIO
La chiesa di Madonna di Monte sorge isolata sulla sommità di un colle tra Sommacampagna e Sona (paesi sorti sulle colline moreniche nei dintorni di Verona), in un bel contesto paesaggistico di vigneti ed ulivi dal quale si domina la campagna sottostante. La documentazione archivistica attesta con certezza l’esistenza della chiesetta con annesso cenobio dei Frati Minori Conventuali (lo stesso ordine di San Fermo Maggiore a Verona) agli inizi del Quattrocento, seguirono vicissitudini che portarono alla soppressione del convento nel 1656 e poi definitivamente a metà del Settecento da parte della Repubblica di Venezia.
Nonostante le modifiche, sia strutturali che decorative, subite nel corso dei secoli, le origini tardo romaniche della chiesetta, in laterizio intonacato, ne caratterizzano ancora l’aspetto. La facciata presenta una monofora tonda centrale, due finestre laterali ad arco con mensola ed un portale in rosso Verona con lunetta cieca soprastante. Solo l’esterno dell’abside a scarsella mostra un cornicione con modanatura in cotto.
L’interno è costituito di una sola navata, il tetto è composto da capriate e il manto di copertura è in coppi. La chiesa conserva la pavimentazione in cotto interrotta dalle numerose pietre sepolcrali in marmo che individuano tombe di benefattori; di particolare rilievo sono le testimonianze pittoriche leggibili su tutte le pareti dell’unica navata, che illustrano le storie della vita di San Francesco di Assisi. Sulla parete destra, in alto, c’è traccia di un affresco trecentesco: una teoria di santi in buona parte ricoperta dalle storie secentesche della vita di San Francesco, una testimonianza della presenza della chiesa di Madonna di Monte in epoca medievale.
Francesco Cusani, rettore del convento nei primi decenni del Settecento, fece realizzare in marmo i quattro altari presenti nella chiesa che custodiscono le tele raffiguranti San Carlo Borromeo, Sant’Antonio da Padova, un affresco rinascimentale di una Madonna con il bambino ed un uccellino, molto amata e venerata dai fedeli (sono conservati numerosi ex voto). La scelta delle immagini di San Carlo Borromeo e di Sant’Antonio da Padova potrebbe voler ricordare (come sostiene la tradizione popolare) la sosta nel convento anche di questi due santi: la presenza documentata dei Frati Minori e la dolcezza del paesaggio potrebbero essere elementi convincenti per credervi…
Il piccolo coro ospita la grande e bella pala che raffigura Maria col bambino in gloria e i Santi Francesco, Antonio e Bernardino, ad ulteriore conferma della presenza dei Frati Minori.
Il 15 agosto, giorno dell’Assunta, alla quale la chiesa è dedicata, è una festa ancora sentita dai fedeli, un tempo addirittura si portava in processione lungo i viottoli della campagna circostante la statua in legno dorata – una secentesca Madonna in trono con il bambino- che si trova ancora all’interno della Chiesa.
CONDIZIONI E BISOGNI DI INTERVENTO DEL SANTUARIO
L’edificio in oggetto, di epoca tardo medievale, è giunto fino a noi sollecitato da almeno 50 terremoti di varia entità accumulando danni più o meno gravi, a cui, nel tempo, è stato posto rimedio con interventi circoscritti e di carattere emergenziale che non hanno potuto garantire la sua soddisfacente conservazione fino ai giorni nostri . Infatti nel 2010 , a seguito della caduta di alcuni calcinacci del tetto, e’ stata emessa un’Ordinanza Comunale di chiusura della chiesa a tutela della sicurezza pubblica . E’ stato quindi presentato da parte della proprietà un progetto di restauro e di risanamento conservativo della chiesa che è stato approvato dalla Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggisti del Veneto in data 10 agosto 2011.
L’importo economico necessario a far eseguire i lavori previsti dal progetto suddetto è apparso fin da subito molto elevato per le capacità economiche della proprietà, la quale si era quindi rivolta a diverse istituzioni pubbliche e private (Regione Veneto, Fondazioni bancarie, Aziende del territorio, ecc.) per reperire almeno parte dei fondi necessari per un primo stralcio di lavori, senza purtroppo ottenere alcun sostegno economico da nessuna delle parti interpellate.
Nel corso del 2018 , confortata anche dalle moltissime adesioni alla campagna “I luoghi del cuore”, la proprietà’ ha deciso, nell’attesa delle condizioni per dar corso al restauro complessivo, di procedere con lo studio di un progetto più modesto ed immediato, per mettere in sicurezza la struttura della chiesa e poter rendere, pur con le dovute e necessarie limitazioni, il luogo di nuovo accessibile al pubblico. L’intervento di messa in sicurezza è consistito nel predisporre apposite strutture metalliche a supporto statico delle capriate del tetto e di una adeguata protezione contro l’eventuale caduta di calcinacci, ottenuta mediante una rete opportunamente assicurata a dette strutture metalliche e soprastante l’intera parte agibile della chiesa. Sara’ inoltre eseguito un intervento di riparazione relativo alle tegole del tetto per eliminare le infiltrazioni di acqua piovana.
UTILIZZO E VALORIZZAZIONE DEL SANTUARIO
La chiesa di Madonna di Monte è tuttora consacrata e, fino all’ordinanza di chiusura del sindaco per motivi di sicurezza nel 2010, è stata utilizzata anche dalla parrocchia di Sommacampagna: ogni settimana veniva celebrata una messa il mercoledì pomeriggio ed il 15 agosto (poiché la chiesa è dedicata a Maria Assunta) il santuario ospitava centinaia di fedeli per tutta la giornata. Inoltre nel mese di maggio si svolgevano due processioni organizzate dalle parrocchie di Sommacampagna e della vicina Lugagnano.
L’edificio è accessibile al pubblico da marzo 2019 e sono riprese le tradizioni del mese di maggio, delle processioni e della festa dell’Assunta.
La chiesa è stata segnalata tra I LUOGHI DEL CUORE ed aperta nei giorni 23 e 24 marzo 2019 per le GIORNATE FAI di PRIMAVERA . Il Comune di Sommacampagna, in virtù della convenzione stipulata con la proprietà, ha la possibilità di organizzare manifestazioni culturali che allo stato attuale sono in fase di programmazione.